Sembra sempre impossibile finché non viene realizzato: Nelson Mandela
Gandhi, Martin Luter King e infine Nelson Mandela per chiudere un cerchio che stringesse i padri della non violenza, quelli che cercarono di portare via dalla nostra epoca discriminazioni e razzismo e creare un mondo dove diritti dell’uomo fossero pilastro fermo su cui costruire società vincenti.
Mandela si spegne nel 2013 dopo una lunga vita: lunghe lotte da quando, nel 1948, furono introdotte le leggi segregazioniste e poi lunga la sua prigionia, interminabile...27 anni in carcere senza poter vedere che una persona, ma senza smettere mai di credere in un cambiamento e, se è vero che chi crede ha già vinto, quel cambiamento venne: nel 1994 vengono indette le prime elezioni a suffragio universale e lui diviene il primo presidente non bianco della storia del Sudafrica ma i riconoscimenti sono infiniti a partire dalla movimentazione internazionale durante tutta la sua prigionia, poi il conferimento del premio Nobel per la pace e infine la città di Johannesburg gli conferisce la più alta onorificenza cittadina, Freedom of the City; ma più in generale Mandela è il politico che ha ricevuto più riconoscimenti al mondo: circa 250 riconoscimenti, tra cui il Nobel per la pace nel 1993 e 50 lauree honoris causa; gli sono state dedicate statue, piazze, una giornata della memoria (18 luglio in Sudafrica).
L’impegno di Mandela nella difesa dei diritti civili si è avuto anche nei riguardi dei gay, facendo del Sudafrica l’unico paese del continente ad approvare matrimoni tra omosessuali e il quinto paese nel contesto mondiale. Grande attivismo lui ha avuto anche nella lotta all’Aids, una vera e propria emergenza nel continente.
Mandela è stato un uomo grande, uno dei tanti fantastici esempi di cui è ricca la nostra storia e di cui è doveroso e utile averne memoria.