2016 WORLD PRESS FREEDOM INDEX
La libertà di stampa rappresenta un diritto che ogni stato di diritto dovrebbe garantire alla cittadinanza. Viene universalmente riconosciuta con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, quindi, fonte di ispirazione successivamente per l’Unione europea nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione stessa (art II-71). In Italia questo diritto viene sancito nella Costituzione, all’art 21.
Fondata in Francia nel 1985, Reporters Sans Frontieres (RSF), è un’organizzazione non governativa indipendente avente lo scopo di difendere e promuovere la libertà di informazione; ogni anno, a partire dal 2002, RSF si propone di stilare una classifica dei paesi che rispettano maggiormente la libertà di stampa misurando il grado di libertà di cui godono i giornalisti sparsi in 180 paesi, attraverso una serie di indicatori: il pluralismo, l'indipendenza dei media, l'ambiente e l'autocensura, il quadro giuridico, la trasparenza, le infrastrutture, l’estorsione.
L’ultimo rapporto è stato pubblicato ad aprile ed evidenzia una situazione preoccupante frutto di un marcato peggioramento: in tutto il mondo gli “oligarchi”, insieme agli Stati compiacenti, cercano di tenere sotto controllo le libertà di opinione e quindi comunicazione quale fonte di minaccia; questa situazione riguarda l’intero globo e non solo, come si potrebbe ipotizzare, i paesi con regimi autoritari.
In Italia ci piazziamo vergognosamente al 77° posto, di gran lunga sotto paesi quali El Salvador, Burkina Faso, e dopo anche la Moldavia (76), tutti ben noti per aver, il primo, il più alto tasso di omicidi al mondo, il secondo colpi di stato e attacchi di alQaida e la Moldavia è riconosciuta come tra i paesi più corrotti d’Europa. Tra le cause del nostro posizionamento ci sono le intimidazioni ai giornalisti, ma anche le denunce ricevute per diffamazione e soprattutto il loro essere sotto protezione della polizia; minacce, pressioni, violenze ai giornalisti; un certo ruolo però pare abbia avuto anche lo Stato del Vaticano in riferimento allo scandalo Vatileaks che pare abbia giocato un ruolo decisivo nella nostra caduta in classifica.
Tra i primi posti Finlandia, Olanda, Norvegia, Danimarca e Nuova Zelanda, all’ultimo posto Eritrea.
Viene da chiedersi se questa classifica possa aiutarci a miglioraci sfidandoci a vicenda a salire di posizione, auspicando che l’integrazione dei popoli non conduca nella direzione sbagliata facendoci prendere dagli altri più difetti che pregi, mi riferisco all’accusa per diffamazione formalizzata dall’evoluta Germania nel confronti del comico satirico Jan Böhmermann, per aver “urtato” il presidente Turco Erdogan nel corso di uno spettacolo…
perché, come diceva Forattini, << la satira è una grande dimostrazione, la più alta espressione di libertà e di democrazia...>>