I HAVE A DREAM
Oggi voglio inaugurare un ciclo di documenti incentrati intorno a figure positive, persone che hanno saputo cambiare il mondo lasciando un segno indelebile nelle generazioni dopo di loro. Si tratta di vere e proprie icone mondiali, esempi di coraggio profuso per la difesa di giusti valori.
Ho pensato di parlare di loro dopo aver sentito un discorso malinconico e scoraggiato di mio marito sul mondo, sulla direzione che sta prendendo; sarà stata la crisi di mezza età o forse la preoccupazione per i figli che stanno crescendo e il mondo che troveranno...sono rimasta in silenzio per un po', non è facile trovare una risposta; dopo qualche attimo ho pensato e detto << il male è sempre esistito ma con esso ha sempre convissuto, e spesso vinto, il bene>>, ecco penso che quel bene andrebbe ricordato maggiormente, ci conforterebbe e renderebbe più forti, meno scoraggiati.
...così questa saga vuole essere una sorta di risposta, un incoraggiamento: accanto al male, alla corruzione, ai soprusi, alla violenza c’è stata tanta gente che si è battuta fino in fondo per il bene e tanti, milioni e milioni di persone che hanno scelto di stare con loro, schierandosi con i diritti, con gli ultimi, con un sogno…
Martin Luther King
Ricorreva ieri, 4 aprile 2018, il cinquantesimo dalla morte di Martin Luther King, avvenuta nel 1968 a Memphis per mano di un pregiudicato. Egli era oramai simbolo di una lotta pulita e giusta per i diritti degli afroamericani, fu grazie a lui che l’America poté aprire gli occhi e affrancarsi da leggi ingiuste e lo fece passando attraverso una lotta nuova, che non contemplava ne armi ne forza ma che forse proprio per questo suo inusitato aspetto acquisì una voce forte: disobbedienza civile fu la chiave per farsi ascoltare. Un anno dopo il famoso discorso con il quale King confidava al mondo di “avere un sogno” arrivò il premio Nobel per la pace (1964), segno che l’umanità era dalla sua parte e l’abolizione delle leggi sulla segregazione razziale; l’anno ancora dopo il Voting Right Act sanciva definitivamente la fine di un’epoca estendendo il diritto di voto a tutti i cittadini americani.
Sono in molti oggi a pensare che razzismo e xenofobia siano ancora e pesantemente realtà vive nelle nostre società, forse a causa dei fenomeni migratori che caratterizzano la nostra epoca, e che quel sogno sia ancora al di la dal realizzarsi. A distanza di 50 anni io invece credo che tutto sia diverso, come detto ingiustizie e soprusi sono e saranno forse sempre una delle facce della nostra convivenza ma un vuoto enorme è stato colmato da leggi che hanno improntato una nuova cultura che è impegno di tutti fare propria ed estenderla, è così che il sogno può farsi realtà.